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Diario de “Il ruolo dell’allenatore da diverse prospettive”. Workshop indetto dal Bozner FC con una straordinaria relatrice: Tania Cagnotto

Metti una sera, all’ora di cena. Hai il piacere e la soddisfazione di accogliere una vera e propria leggenda dello sport italiano ad un tuo incontro formativo. Assieme a te si presentano quasi una trentina di tecnici ed accompagnatori della tua società.

Saggiamente, nella sala convegni delle scuole Schweitzer di viale Europa, dove è previsto il seminario indetto dal Bozner FC, qualcuno dispone le sedie in modo alternativo: a “disegnare“ un cerchio. A formare quella che in psicologia viene definita “condizione paritaria“.

Quando manca soltanto lei, gli sguardi sono tutti focalizzati sulla porta d’ingresso.

All’improvviso si intravedono, attraverso le grandi vetrate della sala, le figure di due persone. Una è il nostro coordinatore del settore agonistico, Denis Iardino. L’altra è proprio colei che stavamo aspettando: Tania Cagnotto.

La pluridecorata campionessa dei tuffi, dopo aver deciso di riporre costumi tecnici ed accappatoi per dedicarsi ad altro, ha dato libero sfogo alla propria creatività. Modellando su se stessa una seconda vita. Quella senza i tuffi. Ma comprendente passioni ed attitudini che erano impossibili da coniugare quando l’agonismo era l‘unico scopo della sua vita precedente. Quella composta solo di doveri, rinunce e sacrifici.

Oggi, l’ex tuffatrice bolzanina, ha svariati interessi. Che vengono necessariamente dopo i doveri familiari. Essendo, la campionessa, madre di due splendide bambine, ancora in tenera età.

Una delle passioni che Tania Cagnotto ha avuto il tempo di approfondire con il dovuto impegno è stato proprio quello relativo alla sua propensione per l’insegnamento. Ovvero diventare allenatrice e mental coach.

Molto spesso le capita di affrontare platee come quella organizzata dal Bozner FC. Dove rispondere, con cognizione di causa, a domande relative al rapporto tra coach ed atleta, ai compromessi che nascono, alle intese come anche alle incomprensioni. Perchè, avere la chiave giusta per entrare nella mente delle persone, è un’attitudine che si può acquisire unicamente attraverso lo studio ed un doveroso apprendistato.

Tania Cagnotto, la referente d’eccezione dell’workshop “Il ruolo dell’allenatore da diverse prospettive”, organizzato dalla società Orange, in rispetto alle indicazioni della Figc in relazione all’evoluzione del suo Sistema di Qualità, ha messo a nostra disposizione la propria esperienza in materia di relazioni. L’approccio con il tecnico, la condivisione degli obiettivi, la crescita bilaterale, la fiducia reciproca.

Una chiacchierata davvero molto rilassata e particolarmente interessante, durante la quale Tania Cagnotto ha descritto con dovizia di particolari anche i momenti dietro le quinte. In particolar modo quando a condividere sogni ed obiettivi era la collega Francesca Dallapè, sua compagna di sincro.

Gli interventi dei nostri tecnici, inevitabilmente, hanno fatto uscire dai binari legati al mondo dei tuffi, i principali argomenti dibattuti. Per deviarli verso il mondo che ci è più consono: quello del calcio.

Tania non si è certo sentita in difficoltà a dover parlare di altre realtà. Perchè i teoremi e gli algoritmi da applicare al mondo dello sport sono realmente universali.

Molto sentito, e non poteva essere diversamente, il delicato rapporto che vede il giovane agonista stretto nel tradizionale triangolo dove albergano anche genitori e tecnici. Una relazione multipla, che può avere dinamiche molto fragili.

A riguardo, la campionessa ha potuto condividere con noi il suo pensiero anche su questo annoso aspetto dell’attività agonistica.

Novanta minuti di conversazione molto costruttiva, a ragion veduta. Al termine della quale non sono mancate le tradizionali foto di gruppo. Con le quali si è chiuso il sipario su questo prestigioso workshop organizzato dal Bozner FC.