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La sua esperienza al servizio della squadra – Manuel Scavone rinnova col Bozner FC!

Aveva lasciato un po’ tutti in sospeso. Facendo capire quanto fosse diventata primaria una serena riflessione sul suo futuro. Poi, sui simbolici piatti della bilancia, ha collocato da una parte la sua famiglia, una nuova attività avviata di recente e tutte le incombenze quotidiane, piacevoli o meno che siano. Dall’altra, tutto ciò che non è tangibile. Ma che ha un suo importante peso specifico: la passione per il calcio, la voglia di rimettersi in gioco, di aiutare i compagni, di cercare la vittoria.

Ed ha fatto la sua scelta…

Lunedì prossimo Manuel Scavone compirà 37 anni, essendo nato a Bolzano il 3 giugno del 1987. Il regalo, idealmente, se lo è fatto una manciata di giorni fa. Quando ha definitivamente comunicato alla società la volontà di proseguire il rapporto col Bozner FC. Allungando così, di un’altra stagione, la sua onorata carriera.

Manuel, hai sciolto le riserve e accettato una nuova sfida. Cosa è stato preponderante in questa tua scelta?

“Sicuramente la passione – ammette -. E’ stata una decisione che ho preso di comune accordo con i miei cari. Non sarà facile alternare il lavoro sul campo ai doveri familiari, alla nuova attività lavorativa (studio di personal trainer e pilates, nda). Ma prenderò le cose giorno per giorno, un passo dopo l’altro”.

Manuel Scavone senza dubbio è il metronomo degli Orange. Una sorta di bussola che, a seconda delle circostanze, è in grado di dettare i tempi e la tattica da adottare. Dall’alto di un’esperienza acquisita negli anni. Della quale hanno beneficiato soprattutto i suoi compagni più giovani. Che saranno ben felici di rivederlo al loro fianco.

“Sicuramente – risponde Scavone, con decisione – contribuire alla crescita dei giovani è un valore che mi trasmette grande entusiasmo. Quando ho smesso col professionismo sono andato alla ricerca di un ambiente sano e di una società seria. E li ho trovati qui, al Bozner FC. Lo scopo è sempre quello di inseguire la vittoria, di imporsi sull’avversario. Ma il calcio non è solo allenamento. E’ anche altro”.

Facciamo un passo indietro. Vi siete lasciati alle spalle una stagione complicata. Cosa conserverete di questa esperienza?

“Senz’altro è stata motivo di crescita. Sia per i giovani che per la società. Ne ho parlato di recente proprio con i nostri dirigenti di riferimento. I quali hanno dimostrato intelligenza nell’ammettere quanto siano importanti gli spunti che un anno come questo può averci lasciato. Aiutano, ad esempio, a non commettere più eventuali errori. Lo trovo molto positivo”.

Abbiamo nominato più volte i giovani. Qualcuno in particolare che ti ha impressionato?

“E’ stato un anno importante per tutti loro. Anche per quelli che si sono affacciati solo negli ultimi mesi in prima squadra. Questo deve essere un vero e proprio trampolino per chiunque, non per qualcuno in particolare. Lo spirito di gruppo deve sempre essere corroborato dalla gioventù!”